L’artista principale che lavora a cavallo dei secoli XII e XIII. Ispirato da Wiligelmo, lavora in Provenza dove vede e assimila il gotico francese (monumentalità e realismo nei particolari). Le sue caratteristiche stilistiche principali sono:
- Realismo stilizzato
- Rigore geometrico
Svolge la sua attività prevalentemente a Parma dove è presente dal 1178 dove lavora prima alla decorazione del coro del Duomo e, tra il 1196 e il 1216, alla costruzione e decorazione del Battistero.
Antelami sembrerebbe lavorare anche a Fidenza dove potrebbe aver progettato la facciata del Duomo e dove avrebbe eseguito per lo stesso alcune sculture (re Davide e Ezechiele).
Deposizione (1178, Parma, Cattedrale) opera realizzata in calcare rosso di Verona e verosimilmente destinata ad un ambone smembrato nel Cinquecento. La croce in legno domina e divide in due parti la scena rendendo tutta la composizione fortemente geometrica. La divisione ha una valenza anche simbolica che è dettata dalla scelta e disposizione dei personaggi raffigurati: a sinistra di Cristo sono le tre Marie, san Giovanni, la Vergine, una personificazione della Chiesa e san Giuseppe che sostiene il corpo di Gesù; a destra Nicodemo intento a togliere i chiodi, la personificazione della Sinagoga (a cui l’arcangelo Raffaele abbassa la testa) e un gruppo di uomini, centurioni romani, intenti a dividersi le vesti di Cristo.
Ai lati in alto due medaglioni fogliati all’interno dei quali sono raffigurate due teste che rappresentano rispettivamente a sinistra il sole e a destra la luna.
Le figure non sono caratterizzate da gesti convenzionali e i piedi poggiano saldamente a terra. I soldati che si dividono le vesti di Cristo sono scalati in profondità. Sono presenti riflessi della scultura provenzale nel trattamento del panneggio, nella tipologia dei volti e nei motivi ornamentali. In quest’opera c’è uno stacco rispetto a Wiligelmo per stile e tecnica.
Per il Battistero di Parma realizza insieme ai suoi aiuti un ampio e complesso impianto decorativo scultoreo negli stipiti e nelle lunette dei portali. Nelle Figure dei mesi e delle stagioni i personaggi sono raffigurati in atti quotidiani con gli strumenti di lavoro, le figure sbalzano dal fondo liscio con pose e gesti realisticamente fissati. Qui si approssima alla scultura dell’Ile de France coniugando una rinnovata monumentalità dell’immagine dell’uomo con un naturalismo dei particolari. Le lunette dei portali raffigurano la Leggenda di Baarlam, l’Adorazione dei Magi e il Giudizio Universale.
Il suo stile si diffonde in varie città attraverso i suoi seguaci:
- a Vercelli presso la Chiesa di Sant’Andrea dove lavorano maestri antelamici alle lunette dei portali;
- a Forlì presso la Chiesa di San Mercuriale dove lavora il Maestro dei Mesi ad una lunetta raffigurante l’Adorazione dei Magi (1220 ca.);
- a Ferrara sempre il Maestro dei Mesi che lavora al ciclo dei Mesi oggi conservato nel Museo della Cattedrale (1230 ca.);
- a Venezia per la Basilica di San Marco dove un seguace di Antelami realizza per il portale centrale rilievi scultorei raffiguranti i mesi e i mestieri (1240 ca.).